I GESTI QUOTIDIANI CHE AIUTANO A MEDITARE
La meditazione ha molti effetti positivi sul benessere psico-fisico e la mindfullness sembra una pratica alla portata di tutti.
Ma come integrare la meditazione nella quotidianità?
La meditazione ha degli effetti positivi, ormai studiati da anni, sul benessere individuale sia a livello fisico, sia a livello psicologico.
Una delle possibili difficoltà a sfruttarne le potenzialità sta nel trovare il tempo utile per poter meditare!
Oggi dalla ricerca sembrano arrivare delle buone notizie: la possibilità di meditare anche quando svolgiamo semplici gesti quotidiani.
Meditazione e mindfulness
Una delle tecniche di meditazione di cui più si parla è la Mindfulness proprio perché pur partendo dalla meditazione classica si prefigge di insegnare
e praticare forme di concentrazione sul qui e ora che possano facilmente adattarsi alla vita quotidiana.
La mindfulness ha come obiettivo primario la focalizzazione sul presente, così come sostiene uno dei suoi autori più rappresentativi Jon Kabat-Zinn:
“Mindfullness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare:
a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.
Insomma, si tratta di vivere il presente, di fermarsi e apprezzare ciò che ci circonda perché questo permetterà di accedere più facilmente anche al proprio mondo interiore.
Riconoscere le proprie emozioni con la mindfulness
Mindfullness a casa
A questo punto chiediamoci, come ottenere i benefici di questa meditazione anche a casa,
o meglio è possibile meditare pienamente anche durante lo svolgimento delle mansioni quotidiane?
Uno studio della Florida State University ci offre una risposta. Una serie di volontari hanno applicato la mindfullness al “lavare i piatti” e durante
il lavaggio i partecipanti hanno dedicato la loro attenzione al “Qui e Ora”: temperatura dell’acqua, profumo del detersivo, sensazione di contatto.
Questa piena attenzione al presente ha migliorato del 27% il loro stato di nervosismo. Sia il gruppo di controllo che quello sperimentale
avevano letto anche un passaggio in cui veniva ampiamente spiegato l’importanza di questa azione, ma solo i secondi hanno ottenuto i benefici.
Secondo i ricercatori è proprio l’azione meccanica e ripetitiva unita alla concentrazione che potrebbe permetterci ogni giorno di raggiungere maggiore benessere.
La mindfullness al lavoro
La mindfullness può essere efficacemente utilizzata anche al lavoro e sembra avere un ruolo importante nella prevenzione dello stress lavoro correlato.
Le tecniche di cui si avvale questa pratica meditativa sono diverse e non tutte possono essere attuate al lavoro,
ed è per questo che si parla di un programma specifico: MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction).
Il programma nasce nel 1979 da un’idea di Jon Kabat Zinn, biologo, ed ebbe le sue prime conferme su gruppi di malati cronici.
Dopo un ciclo di otto incontri fu possibile registrare un incremento di strategie di coping positive.
Ricerche più recenti, come quella del Centro di Ricerca Extreme Physiology sulle professioni i ambito sanitario hanno registrato i cambiamenti fisiologici
oltre che psicologi a partire dall’adozione della Mindfullness al lavoro.
Al termine del ciclo di incontri che rendevano i soggetti in grado di esercitare autonomamente gli esercizi,
i ricercatori hanno registrato diminuzioni dello stress percepito, ma anche una più bassa presenza del cortisolo (ormone dello stress) nel sangue.
IMPARARE A MEDITARE, SENZA STRESS
La meditazione è il metodo di rilassamento e gestione dello stress più semplice ed efficace, alla portata di tutti.
Scopriamo in pochi minuti come praticarla ovunque, e quando ne abbiamo più bisogno.
Quando siamo affaticati, tesi e afflitti da preoccupazioni, vale la pena concederci qualche minuto per recuperare l’equilibrio.
La meditazione è una tecnica di rilassamento, prima di tutto. Che poi sia anche possibile, con lo studio e l’esercizio,
praticarla come forma di trascendenza, per accedere a una conoscenza profonda della vita,
è solo un’opportunità ulteriore che non deve spaventare chi ne ricerchi un beneficio immediato anti stress.
Il punto è che, a differenza di altre tecniche di rilassamento, non c’è un modo giusto o sbagliato di meditare, esiste solo il tuo modo.
Ami dipingere o suonare uno strumento? Ti fa impazzire fare calcoli matematici o sei un patito delle pulizie domestiche?
Qualunque cosa ami fare davvero può essere una tecnica di meditazione.
La concentrazione profonda in cui s’immerge chi si gode la propria attività è infatti assimilabile alla meditazione.
È uno stato in cui la mente è sgombra da interferenze e in cui non siamo centrati sui nostri bisogni contingenti,
ma su un’azione che dandoci piacere ci mette in relazione profonda con noi stessi.
Più difficile è concentrarsi senza essere assorbiti in qualche attività, in una parola, pensare.
Pochi sono capaci di pensare “e basta”, profondamente, lungamente.
La meditazione ci permette di fare abbastanza silenzio dentro di noi da renderci capaci di seguire un pensiero fino in fondo.
Le tecniche base, da utilizzare e alternare a piacere:
• Respira profondamente. Focalizza l’attenzione sulla respirazione e ascolta il tuo inspirare ed espirare, profondamente e lentamente.
Quando ti distrai, torna a focalizzare l’attenzione sul respiro.
• Ascolta il corpo. Focalizza l’attenzione sulle parti del tuo corpo a una a una, da quelle che ti mandano sensazioni più percepibili a quelle apparentemente “silenziose”.
Combina l’ascolto con il respiro e immagina di espirare tensione e inspirare pace da ogni singola parte del corpo.
• Ripeti un mantra. Scegli un suono, una parola o una frase e ripetila per più minuti. O usa il mantra Om,
considerato dall’induismo il suono primordiale che ha dato origine alla Creazione.
• Cammina, respira e ascolta. Focalizza l’attenzione su ogni minimo movimento del corpo, e sul respiro. È utilissimo, anche per dimagrire.
• Leggi, chiudi la pagina e rifletti. Si può trarre un beneficio sorprendente dalla semplice attività del leggere, in silenzio o ad alta voce,
se si ricorda di interrompersi di tanto in tanto per rifletterci su in silenzio. Un libro adatto, per cominciare: I nutrimenti terrestri, di André Gide.
Ora tocca a te.
Buon relax e ricorda, la meditazione è concentrazione profonda e per arrivarci non devi fare altro che ascoltare il tuo corpo e lasciar andare il pensiero.
È facile, come respirare!
Se si pensa alla meditazione vengono alla mente immagini un po’ stereotipate di maestri e monaci zen che siedono in posture d
a contorsionisti in cui rimangono silenziosi e immobili per ore o che impartiscono insegnamenti eleusini di cui la ragione non può cogliere il senso…
Sembra tutto molto distante dalla frenesia del mondo occidentale che per cultura appare decisamente lontano da queste tradizionali pratiche di meditazione.
La meditazione tuttavia non è solo questo, esistono molte tecniche diverse e la possibilità di meditazione guidata.
Scopriamo i benefici.
I benefici della meditazione guidata
Si dice, e non senza ragione, che la pratica della meditazione – qualunque sia la tecnica utilizzata – abbia l’obiettivo di trascendere la frenesia della mente
per sperimentare un nucleo più profondo di sé stessi dal quale possiamo osservare con consapevolezza pensieri,
emozioni e persone senza tuttavia lasciarcene coinvolgere: è il centro del nostro essere in cui siamo, più che in ogni altra circostanza, soli con noi stessi.
Tuttavia, sebbene la meditazione possa essere interpretata come l’accesso a quest’area di solitudine e di profondità spirituale,
non è detto che i mezzi per arrivarci debbano essere l’isolamento o la staticità: ricordate? siamo pur sempre uomini e donne occidentali nel nuovo millennio.
La meditazione guidata offre un’occasione per aiutare a fermarsi là dove la mente da sola continuerebbe a girare all’impazzata.
Impariamo a meditare senza stress: ecco come fare!
Chi conduce la meditazione
Sia che si tratti di tecniche di meditazione più tradizionali, sia che si tratti di tecniche di meditazione attiva,
la meditazione guidata offre numerosi benefici legati sia alla presenza del conduttore, sia al contesto, p
oiché spesso ci si ritrova a meditare in un gruppo più o meno numeroso di persone.
La presenza di un conduttore può essere, nelle fasi iniziali, molto importante sia per l’esecuzione della tecnica –
alcune meditazioni prevedono vari stadi o fasi che possono essere scandite senza che ci si debba preoccupare del tempo trascorso –
sia per l’effetto di un certo carisma personale.
Questo è in parte un ineliminabile fattore di suggestione che può avere aspetti sia positivi che negativi.
Porta benefici alla pratica iniziale nella misura in cui ci si fida e un po’ ci si affida a chi, avendo più esperienza,
garantisce per noi che quanto stiamo facendo è utile e anche possibile nonostante scetticismi o fallimenti iniziali.
Questo aspetto normalmente dovrebbe recedere sullo sfondo quando la pratica della meditazione diventa qualcosa di più personale di cui si acquisisce padronanza.
Non è utile ma dannoso e disonesto invece quando conduttori o pseudo-maestri incoraggiano una sorta di culto o di idolatria intorno alla propria persona
perché questo aspetto diviene pericolosamente manipolatorio e non va a beneficio del’autonomia e della crescita spirituale degli allievi.
Il gruppo che medita
Altro aspetto, affatto secondario, è che spessissimo la meditazione guidata si pratica in gruppo.
In questo caso i benefici derivano anche dalla presenza delle altre persone poiché percepire che altri, insieme a noi,
stanno facendo lo stesso tipo di esperienza – per quanto quella meditativa rimanga un’esperienza personale e privata di ognuno –
crea un clima di gruppo che amplifica il silenzio, il raccoglimento e l’accesso ad un diverso stato di coscienza.
Il gruppo diviene una mente collettiva che medita creando un contesto di contenimento che facilita l’accesso alla meditazione.
Fonte www.crescitapersonale.it