Cataclisma Globale: dopo il sisma del Centro Italia, un terremoto è stato registrato nei pressi del Vulcano Marsili. Gli Alieni “Dargos” lo avevano previsto!
Il devastante terremoto che ha purtroppo colpito il centro Italia, rende attuale una vicenda che riguarda Pier Fortunato Zanfretta,
il famoso metronotte la cui presunta vicenda di abduction seriale, tra il 1978 e il 1981 nella zona di Torriglia,
rappresenta una delle vicende più controverse e ancora irrisolte dell’ufologia mondiale.
Premetto che sono amico di Piero e sono convinto, anzi di più, che abbia vissuto qualcosa di assolutamente particolare,
di sicuro non riconducibile alla sfilza di spiegazioni risibili che si è tentato di dare al suo caso.
Da anni però Piero ha cominciato a “divulgare” su Facebook i contatti e i messaggi dei Dargos,
gli stessi alieni che lo rapirono, ora sono pronti a tornare. Ma un particolare va detto:
Dargos gli appaiono in Tv e come racconta Piero, gli stessi alieni prima del loro arrivo,
si faranno vedere appunto sui televisori di tutto il mondo. Si faranno conoscere presto.
Terremoti e eruzione dei Vulcani
Al convegno Ufo di Pomezia, organizzato da CUFOM (Centro ufologico mediterraneo) e svoltosi nel mese di Aprile 2016,
Zanfretta racconta al pubblico un messaggio dei DARGOS. Si parla che in Italia ci saranno dei terremoti devastanti,
aggiungendo che anche il Vesuvio e il Marsili saranno a un passo da un’esplosione catastrofica.
“I Dargos – racconta Piero – mi hanno detto che si è creato un problema all’interno della Terra.
Una enorme struttura profonda che si trova quasi al centro del pianeta e grande quanto la montagna del K2,
si è spaccata e ora sta creando problemi nel flusso del magma interno alla Terra,
favorendo un aumento esponenziale del calore da una parte del globo (quindi anche sotto l’Italia e nella zona del Mediterraneo)
causando grossi terremoti e la conseguente esplosione di grandi vulcani sulla Terra compresi il Vesuvio e il Marsili
Il terremoto sul Marsili
I sismologi spiegano cosi il terremoto sotto il Vulcano Marsili: “Nonostante l’elevata profondità ipocentrale,
il terremoto avvenuto il 28 ottobre 2016 alle ore 22:02 italiane (magnitudo 5.7) nel Mar Tirreno è stato avvertito
in modo molto lieve dalla popolazione calabrese, probabilmente perché il corpo in subduzione ha favorito
la propagazione verso la superficie in direzione della Calabria”.
Una forte scossa di terremoto è stata registrata la sera del 28 Ottobre alle 22.02, con una magnitudo 5.7 R.
Il terremoto si è verificato ad una profondità di 474 km. In questo momento si tratta di valutazioni preliminari e non
ci sono conferme di movimenti magmatici ed esplosivi tali da causare un maremoto di questa portata, m
a dato il risveglio di questo gigante sopito da tempo la comunicazione è stata d’obbligo.
La potenza è di quelle che poteva arrecare diversi danni, alle persone e alle cose,
soltanto la profondità a cui è avvenuto il sisma ha permesso alle scosse di arrivare attenuate in superficie.
Proprio per questo motivo l’INGV è tornato a monitorare costantemente la sua attività con una nave oceanografica che ha confermato i timori iniziali,
sembra, infatti, che il grosso vulcano sia instabile e che la sua pericolosità sia molto elevata. Lo ha reso noto l’Istituto nazionale di geofisica
e vulcanologia ricordando che in Italia la maggior parte dei terremoti avviene tra 0 e 20 chilometri di profondità, nella crosta superiore,
“tuttavia, a causa dei complessi fenomeni geologici che hanno portato alla sua attuale configurazione,
la nostra penisola è interessata in alcune aree da terremoti intermedi e profondi, fino a 600 chilometri”.
L” unica difesa possibile è la prevenzione: “i terremoti non uccidono, ma ad uccidere sono le case costruite male che crollano.
Le montagne si spaccano e crollano
Il sisma potente registrato la mattina del 30 ottobre, lascia moltissimi esperti e molte persone “perplessi”.
Subito è scontro sui dati forniti dall’INGV (Isituto nazionale Geologia e vulcanologia) che subito dopo il terremoto ha dichiarato
che la scossa aveva una magnitudo 7.1, poi rettificata a 6.9 e poi a 6.5.
Sul monte Porche, nei pressi di è comparsa una spaccatura, notata dopo il sisma di magnitudo 5.6 con epicentro tra Norcia e Preci.
Un abitante di Castelsantangelo sul nera ha dichiarato: “Si staccano pezzi di roccia e scendono a valle, portandosi dietro una nuvola di polvere”
Una vera e propria faglia è stata individuata dopo l’ultimo sisma di questa mattina sul Monte Vettore che domina su Norcia.
Si vede chiaramente una crepa che mostra l’andamento della faglia, un’immagine che ha colpito tanti e si è diffusa subito sul web.
La faglia si trova sulla cima del Redentore, sul versante occidentale del massiccio del Monte Vettore, a oltre 2.000 metri d’altezza.
La spaccatura del terreno chiaramente visibile a occhio nudo e si trova vicino ad Arquata del Tronto,
uno dei centri più colpiti dal sisma. Le immagini sono terribili e apocalittiche, specialmente quelle registrate dai cacciatori vicino al Monte Vettore.
Terremoto: secondo l’esperto Giuliani, nelle prossime 48 ore è possibile che ci sia una scossa più forte
Le prossime 48 ore saranno le più delicate. Potrebbe arrivare un’altra scossa, anche più forte d’intensità.
A spiegarlo a “Leggo” è il sismologo Giampaolo Giuliani che nel 2009, inascoltato, aveva previsto il terremoto de L’Aquila.
Ma questa volta è andata diversamente: anche il terremoto di questa mattina, infatti, poteva essere previsto e lo è stato.
Il professore Giuliani, infatti, dalla scorsa settimana fa appelli ai cittadini per evitare che qualcuno resti in abitazioni a rischio.
“Era prevedibile il terremoto di questa mattina – spiega il sismologo – sono giorni che mi rivolgo alla cittadinanza: mi sono arrivate anche 500 telefonate al giorno.
Meglio così: abbiamo evitato tanti morti. Ho ricevuto telefonate giorno e notte di chi, nella paura, cercava di capire.
A tanti ho detto: non dormite in edifici danneggiati. Ed oggi sono felice di sapere che non ci sono stati morti”.
Articolo di Massimo F.
Fonte Redazione Segnidalcielo