Il Large Hadron Collider programmato per scoprire la Quinta Dimensione e il “Portale” verso altri Universi
Gli scienziati del CERN stanno attualmente cercando di dimostrare se la cosiddetta teoria delle “brane” è possibile.
I ricercatori del CERN di Ginevra e che operano sul Large Hidron Collider, sono alla ricerca di una prova sulla teoria
sconcertante delle cosidette ‘brane’ (abbreviazione di membrane) che sono una serie di universi ‘bidimensionali’ in parallelo,
che possono trovarsi a distanze microscopiche dal nostro universo, ma possono essere raggiungibili attraverso “portali”
o stargate con cui si può avere l’accesso tra di loro.
La teoria del mondo-brana, ipotizza che le dimensioni extra non siano spazi di Calabi-Yau microscopici,
bensì dimensioni più estese rispetto alle tre dimensioni spaziali percepite quotidianamente.
La teoria del mondo-brana ipotizza che l’Universo sia una 3-brana tridimensionale immersa in un iperspazio ad 11 dimensioni
(le brane sono le cosiddette “membrane” n-dimensionali ipotizzate dalla M-teoria).
Il tessuto spazio-temporale, in questo contesto, è costituito dalla superficie tridimensionale dell’Universo.
Secondo questa teoria, la materia presente nell’Universo non può “uscire” da esso per entrare nell’iperspazio,
poiché le superstringhe aperte tendono ad avere entrambe le estremità collegate ad una D-brana.
Come il nostro Universo, possono esistere un’infinità di altri Universi paralleli immersi nell’iperspazio,
Universi costituiti da brane n-dimensionali. Queste brane fluttuerebbero in un iperspazio detto anche “bulk”.
Ora tocca agli scienziati effettuare un vero test per osservare le dimensioni extra (universi bidimensionali) attraverso LHC,
che potrebbe essere quella di scoprire la prova che le particelle possono esistere solo se le dimensioni extra sono reali.
Lisa Randall, professore di fisica presso la Harvard University, ha detto che le teorie su dimensioni extra, fanno affidamento sulla scoperta delle particelle speciali.
“Queste versioni più pesanti di particelle – chiamate Kaluza-Klein – avrebbero esattamente le stesse proprietà come particelle normali
(e in modo da essere visibili ai nostri rilevatori), ma con una massa maggiore.
Tali pesanti particelle possono essere rivelate solo alle alte energie raggiunte dal Large Hadron Collider.” ha dichiarato la Randall.
Le 5 dimensioni e le brane o membrane, che sono come fogli che separano le dimensioni, una dall’altra.
Attraverso queste brane, ci potrebbero essere dei portali attivi per poter transitare tra le dimensioni parallele
Dall’LHC le star della fisica (e Lisa Randall è una di queste) si aspettano ben altro.
Molto più realisticamente le collisioni fra protoni che avvengono alle altissime energie dell’LHC potrebbero
rivelare le dimensioni «invisibili», oltre a quelle note. «L’esistenza di extra-dimensioni era stata prevista nel 1929 dal fisico Theodor Kaluza –
ha aggiunto Lisa Randall – e per la prima volta solo adesso potrebbero essere dimostrate empiricamente».
A rivelarne l’esistenza, ha detto, potrebbe essere la particella «KK», dalle iniziali appunto degli stessi Kaluza e Oskar Klein.
Il matematico polacco Theodor Kaluza pubblicò la teoria della quinta dimensione nel 1921, con la benedizione di Albert Einstein.
Il fisico svedese Oskar Klein, cinque anni dopo, ne colmò alcune lacune.
Ma solo oggi, con il super-acceleratore di particelle, è possibile la verifica pratica della teoria.
Vi lasciamo ad un video:
Fonte.