L’avvistamento UFO di Trancas del 1963

IL CASO DI AVVISTAMENTO UFO DI TRANCAS DEL 21 OTTOBRE 1963

E’ il 21 Ottobre 1963, siamo in Argentina nella provincia di Tucuman.

Nella loro fazenda di “Santa Teresa” a 3 km da Trancas, la famiglia Moreno termina di cenare La fattoria non è allacciata alla rete elettrica,

ma prende la corrente elettrica da una installazione privata.

Quel giorno il gruppo elettrogeno si arresta senza preavviso sin dal pomeriggio.

Siccome non avevano più corrente elettrica, la cena si svolge a lume di candela e ci si sposta nelle varie stanze nella stessa maniera,

e cosi si decide di andare a coricarsi presto. La casa che contiene otto stanze principali, ospita quella sera sei persone: Teresa e Antonio Moreno,

le loro tre figlie e una giovane ragazza di servizio di 15 anni Dora Martina Guzman.

I Moreno non sono veramente dei paesani, ma piuttosto dei proprietari terrieri, il cui livello culturale è molto al di sopra della media.

La relazione dei fatti sarà precisa e ricca in dettagli. Intorno alle ore 20.00h, Yolié di Valle Moreno che era ancora alzata per nutrire il suo bambino,

sente improvvisamente, la ragazza di servizio, Dora Martina Guzman, colpire alla porta di camera sua, piangendo.

Essa aveva paura, non riusciva a spiegarsi quelle luci che entravano e uscivano dalle mura di casa. Yolié non prestò molta attenzione a questa osservazione.

Ma, alcuni minuti più tardi, Dora Martina ritorna, più spaventata di prima: c’erano ancora quelle luci sconosciute all’esterno della sua casa.

E non ne comprendeva la causa. Da qui la sua paura.

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Disegno dell’oggetto visto dalle tre ragazze

Spiegò che ogni volta che usciva dalla casa, tutta la corte dell’azienda agricola s’illuminava durante alcuni secondi.

Non poteva assolutamente essere un temporale, inoltre non c’erano che alcune nuvole nel cielo e non si sentiva rumori di tuono; alla fine Yolié e sua sorella,

Yolanda, 21 anni la prima e 30 anni la seconda, si alzarono ed uscirono dalla casa per rendersi conto di persona cosa stesse succedendo.

A prima vista, non poterono constatare nulla.

Ma, come si avventurarono al di là della casa, recandosi, verso la linea ferrata, videro 2 oggetti molto brillanti sotto forma di dischi,

apparentemente collegati assieme da un tubo fosforescente!!.

Yolié descrive l’oggetto come qualcosa che somigliava ad un piccolo treno, fortemente illuminato.

Un certo numero di ombre dall’apparenza umane e che per le sorelle saranno state circa una quarantina,

si agitavano all’interno di questa specie di tubo che apparentemente collegava i due “dischi volanti”.

Le ombre avevano, senza alcuno dubbio qualcosa di umano, e le giovani donne pensarono che fosse avvenuto un deragliamento sulla linea,

o un sabotaggio della guerriglia. Le due sorelle decisero di andare comunque a vedere più da vicino.

Se non che tornano verso casa per cercare degli abiti più caldi, e Dora Martina ne approfitta per prendere la sua Colt 38, (sposata ad un militare di carriera)

che aveva l’abitudine di tenere a portata di mano, quando restava sola in casa con le sue sorelle minori.

Yolié sale al primo piano a svegliare l’altra sorella Argentina, la minore dei Moreno e gli chiede di occuparsi del bambino.

Quando Argentina comprende ciò che le sue sorelle s’appresta a fare, li informa dei pericoli dei sabotatori e della guerriglia.

Ma la curiosità, non le impedisce di accompagnare fino alla porta le sue sorelle. Ed é allora che lancia un grido terribile,

sorpresa dalla presenza di queste strane macchine vicino alla casa, e correndo per evitarle, inciampa su una pila di mattoni che si trovavano nella corte.

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Yolié, Yolanda e Dora Martina proseguono nel loro intento di avvicinarsi alla ferrovia.

Nel momento che stanno per passare la parte sud della casa, scorgono una luce verdastra, giusto dinanzi ad esse,

vicino all’entrata principale dell’azienda agricola. La prendono per quella dei fari dell’autocarro di uno dei vari dipendenti dell’azienda stessa.

Si precipitano allora per aprire il cancello principale. Ma a questo punto le sorelle Moreno andranno a vivere uno dei più strani ed incredibili incontri del 3 tipo,

di tutta la storia dell’ufologia. Mentre avanzano verso il cancello, Yolié dirige il fascio della sua lampada da tasca verso la luce, verso questo bagliore verdastro.

In quel preciso momento, un oggetto avente la forma di un disco sormontato da una cupola, appare, come sospeso tra il cielo e la terra…

Questo oggetto, largo 9 m, sembrava avere 6 grandi finestre. Apparentemente metallico, sembrava fatto da una serie di pannelli fissati tra loro, bordo contro bordo,

in scomparti. La cupola era ugualmente metallica, più scura, e non aveva scomparti.

L’oggetto si bilanciava dolcemente avanti e indietro. Improvvisamente, una banda multicolore si mise a girare all’interno delle finestre (oblò)

ed una nebbia biancastra comincia ad espandersi tutto attorno all’oggetto, con un rumore sordo leggero.

I testimoni si resero così conto che c’era come un odore di zolfo. Ciò sarà durato una trentina di secondi, dopo di che, senza preavviso alcuno,

un soffio bruciante uscì dall’oggetto, colpendo Dora Martina e le due sorelle, proiettandole violentemente al suolo.

Nello stesso momento, altri 3 dischi s’illuminano lungo la strada ferrata: facendo un totale di 6 “oggetti volanti”.

Dopo pochi istanti, i genitori delle giovani ragazze osserveranno l’oggetto, quello più vicino alla casa, affacciati ad una finestra che dava sulla strada ferrata.

Yolié Moreno nelle varie interviste date la chiamerà “vascello –madre”. Mentre le ombre all’interno dell’apparecchio sembravano andare e venire sempre più rapidamente,

essi videro il disco circondarsi di un fumo bianco, fino a che, non poterono vedere che solo una luce soffusa color arancio.

Un tubo di luce emerse dal vertice dell’oggetto e sondò le pareti della casa.

Ad un certo punto usci un’altra luce. I doppi tubi di luce continuarono la loro esplorazione: provenivano da 3 altri oggetti che erano disposti sulla strada ferrata e

che non vennero subito avvistati dai testimoni. Queste luci si dirigevano in particolare verso il pollaio, e sui trattori, ed un’altra esplorò la casa dei vicini.

Le estremità di queste luci “solide” avanzavano lentamente, come se dovessero evitare degli ostacoli sul loro cammino, sempre in direzione della azienda agricola.

Alcuni minuti bastarono ai “tubi luminosi” per coprire la distanza (180 m) dalla strada ferrata alla casa. I tubi erano perfettamente cilindrici e facevano circa 9 m di diametro.

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Non proiettavano alcuna ombra. Spinta da una viva curiosità e per un impulso imstintivo, Yolié Moreno che suppone questa bizzarra luce costituita da gocce d’acqua in

sospensione, osa avanzare il suo braccio all’interno del fascio di luce il piu vicino.

Essa sente una forte sensazione di calore. Ciononostante la luce non subisce alcuna alterazione durante questa corta esperienza, come se passasse attraverso il braccio.

Fortunatamente questo calore non ebbe nessun effetto sulla pelle.

A questo punto Yolié pensando che questa cosa luminosa che non fa ombra e attraversa i corpi solidi non è di questo mondo, terrorizzate si precipitano allora a

ll’interno della casa. Solo la ragazza di servizio, Dora Martina Guzman è seriamente ustionata al viso, alle gambe e sulle braccia.

Si tratta di ustioni di primo e secondo grado. Nel frattempo la temperatura si era alzata in poco tempo dai 16° che c’erano prima ai 40° gradi.

L’aria era satura di un odore come di zolfo e di bruciato, e i Moreno sentivano come dei pizzicotti sulla pelle.

La madre di Yolié nel frattempo pregava dalla paura. Argentina e Yolanda invece supplicavano il loro padre a non uscire.

La casa era illuminata come in pieno giorno. Nessuno poteva spiegarsi la provenienza di questa luce.

Nessuno dei testimoni riuscì ad osservare se tutto ciò era a causa degli “oggetti volanti”. La luce aveva un effetto potente sugli animali.

I Moreno che possedevano 3 cani feroci osservarono che, sotto l’effetto della luce, questi animali cadevano in letargia!!.

Quando poi i raggi si allontanavano un po’ dai cani, questi sembravano ritornare alla vita.

Anche le galline sono profondamente addormentate. I Moreno dichiarano inoltre che ad un certo punto il “vascello-madre”

quello più vicino alla casa dirige il suo raggio tubolare di luce in direzione di Trancas.

Nel giro di una decina di minuti, il lungo tubo di luce raggiunse la città, situata a tre chilometri di distanza.

Poco dopo la luce tubolare rientro nell’oggetto emettitore.

In seguito, e in un modo sorprendente, il tubo di luce fa un giro su sé stesso, e si dirige nuovamente verso la casa.

Infine, si ritira lentamente, e, improvvisamente, scomparendo completamente andando a raggiungere gli altri oggetti che si tenevano vicino alla strada ferrata.

Finalmente, i 6 oggetti si alzano in volo e mantenendosi ad una altitudine bassa, si dirigeranno verso est, verso la catena di montagne della Sierra Medina.

Dall’inizio dell’avvistamento, sono passati circa da 40 a 50 minuti. Ma 30 minuti dopo la scomparsa completa degli oggetti,

il cielo era ancora percorso da una luce arancione. Una volta che i Moreno sono usciti da lo stato di prostrazione in seguito allo choc, si avventurano nel giardino.

La nuvola prodotta dall’oggetto che era stato più vicina alla casa, fluttuava ancora in aria.

Era molto spesso e espandeva ancora un forte odore di zolfo. La nuvola si disperse soltanto 4 ore dopo.

Un giornalista che rese visita alla famiglia il giorno dopo disse, che il calore e l’odore di zolfo potevano ancora sentirsi a l’interno della casa. S

ui luoghi dove gli oggetti si erano arrestati, i Moreno scoprono un cono perfetto di 1 m di altezza:

era fatto da una pila di piccole palline bianche di 1 cm di diametro.

Il giorno dopo, troveranno le stesse piccole palline sulla strada ferrata, proprio dove si trovavano gli “oggetti volanti”.

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Queste piccole palline si disintegravano facilmente con una semplice pressione.

Furono successivamente analizzate in laboratorio, all’Istituto di Ricerca Chimica dell’Università di Tucuman.

Si poté constatare che esse contenevano il 96,47% di carbonato di calcio ed il 3,51% di carbonato di potassio.

Un’indagine fu rapidamente lanciata dalla polizia. Si è cosi scoperto che anche José Acosta e tutta la sua famiglia avevano visto questa stessa illuminazione sulla strada ferrata,

mentre Francisco Tropiano aveva visto i 6 dischi involarsi nel cielo intorno alle ore 22 e 15, ora alla quale i Moreno avevano visto i loro “ospiti” ritirarsi.

Altro fatto inspiegabile: un trattore posteggiato nella rimessa e semplicemente sfiorato da uno di questi cilindri luminosi,

è stato ritrovato il giorno dopo minuziosamente ripulito di tutto l’olio del motore e senza nessuna apparente manomissione!.

Inoltre l’installazione e la corrente elettrica ritorneranno a funzionare il giorno dopo senza l’intervento di nessuno.

Non si saprà mai chi o che cosa ha causato il guasto per la semplice ragione che è stato probabilmente causato in un modo non-convenzionale.

Convincersi che la sospensione del gruppo elettrogeno è stata programmata non è senza interesse.

Perché i cani dell’azienda agricola, di norma molto stimolati da ogni intrusione insolita, non hanno segnalato una presenza anormale durante la messa in guasto del gruppo elettrogeno?

Quale era lo scopo esatto della visita a questa azienda agricola dell’Argentina?

Sembrerebbe che i piloti di queste macchine sconosciute conducessero un’indagine. Ma cosa speravano di trovare?

Altra possibilità: erano forse alla ricerca di una base per i loro apparecchi?

Quanto ai raggi di luce, sembrano essere stato utilizzati per scoraggiare i curiosi che avrebbero voluto avvicinarsi troppo all’apparecchio.

Quale che sia stato il motivo, in ogni caso, lo scopo della visita di questi piloti sconosciuti, si può constatare che essi non volevano fare alcun male ai Moreno!

ULTIME SU TRANCAS

Cosi si è espresso durante una intervista alla Radio Ciudad di Buenos Aires, l’ufologo Dr. Oscar Galíndez.

In diretta da San Salvador de Jujuy, concessa al programma “Otra Ciudad” dell’emittente radiofonica “Radio Ciudad” di Buenos Aires la mattina dell’11 novembre 2001.

In un dialogo ameno condotto dal periodista Juan Carlos Beltran, con la collaborazione Di Ruben Morales e del Dr. Galindez, assicura che il suo mestiere di Magistrato

della giustizia non ha niente a che vedere con le investigazioni sui fenomeni anomali che presiede, anticipando per la gioia dei radioascoltatori l’uscita di un nuovo “studio”,

sull’eclatante caso di Trancas succeduto nella località di Tucuman il 21 ottobre 1963, rifiutando una ipotesi che pretende di spiegare l’incidente attribuendolo a delle manovre

militari. Il Dr. Galindez propende per una spiegazione razionale (e forse) l’unica possibile per lui, e cioè a delle manovre militari, con tanto di truppe che sarebbero scese,

non si sa bene a che pro, e che gli oggetti visti dalla famiglia Romero erano dei carri armati “Sherman”, diventati famosi nella seconda guerra mondiale,

e a dei riflettori tipo “Sperry” che usava l’esercito argentino, e che quindi si trovavano su dei vagoni adibiti al trasporto su ferrovia!!

A questo punto mi domando perché non ammetterlo allora, ma sembra che non ci sia stata nessuna manovra o operazioni particolari nel luogo e nell’ora dei fatti.

Qui stiamo parlando di cinque testimoni di un buon livello intellettuale, psicologico e sociologico: tre insegnanti, una direttrice di scuola, una ex dipendente di Tucuman,

oltre ad altre persone che hanno visto gli “oggetti volanti” alzarsi e volare via in formazione a V. Ci fu anche una inchiesta del capitano Omar Roque Pagani

che era a capo del Dipartimento UFO della Marina di Guerra Argentina. E durante l’investigazione furono trovate come delle “palline di naftalina” (testuali parole),

piu di 2’000 che furono subito raccolte per delle analisi piu precise.

Vennero portate al Dott. José Guillermo Ponzalo Tell, che era a capo del Laboratorio Chimico dell’Università di Tucuman.

Dove si riscontra una percentuale del 96,58 di carbonato di calcio e il 3,22 di carbonato di potassio.

Calcio e Potassio che non si trovano mischiati assieme allo stato naturale sulla terra ( e tanto meno nella percentuale qui descritta) e nemmeno nel terreno di Tucuman e

dintorni. Inoltre questa composizione è vicina a quella dei residui, che sono stati trovati durante un precedente atterraggio sopravvenuto 17 mesi prima, in un’altra provincia dell’Argentina!

Riguardo all’odore di zolfo che si sentiva anche dopo diverse ore e sentite da diversi giornalisti, poliziotti e curiosi, gli scettici a questo proposito dicono che l’ossidazione del zolfo per delle micro onde puo essere riprodotto in laboratorio!

Inoltre si scoprirà che questo tipo di materiale proviene in realtà da un laboratorio che lavorava per la NASA o per l’esercito americano che si sarebbero traditi lasciando tracce del loro passaggio! Quindi l’analisi di questa polverina non porta a nulla perché la loro fabbricazione è alla portata di tutti.

Beh bisognerebbe vedere quanti già nel 1967 avevano la tecnologia per farlo! Yoilé Moreno era convinta che gli oggetti che osservava era il prodotto di una tecnologia conosciuta, a causa della presenza delle silhouettes umane intraviste sulla via ferrata.

Dettaglio piccolo ma non del tutto trascurabile, Yolié e Argentina sono sposati a dei militari che guarda caso quella sera erano assenti. Con il caso “Trancas” noi vediamo svilupparsi in una maniera assai evidente, una delle componenti piu marcanti del fenomeno paranormale: la teatralità.

E mi sembra che non si presti sufficientemente attenzione a questo aspetto capitale. In questo caso…..o altrimenti detto “la forma prima del contenuto”.

Questa manifestazione a volte è dotata di particolarità che ce la rendono ancora più incomprensibile: la chiamiamo “luce” per impotenza.

In alcuni casi-limite, non soltanto i raggi non divergono, ma sono anche piegati o anche divisi in sezioni. Possono rendere un oggetto metallico trasparente.

Questi casi estremi invalidano le ipotesi che sono state formulate su questo fenomeno.

Un esempio: Mentre osservava di notte un’azienda agricola abbandonata che conosceva perfettamente e che sembrava illuminata dall’interno in modo insolito, u

n testimone si accorse con stupore che una delle luci proveniva effettivamente da una finestra che non esisteva (il testimone aveva scorto alcuni minuti prima nel cielo un oggetto luminoso che rispondeva ai segnali della sua lampada da tasca:

Ho provato senza successo di trovare la natura delle cure date, come cartelle cliniche o altro.

Marta Ramos de Ybron, che dirige l’ospedale di Trancas non ha voluto rispondere alle mie domande. Nessuna collaborazione.

Non ho insistito nella ricerca di una prova che a dire il vero qui nessuno ha mai messo in dubbio l’autenticità del caso:

La luce di Trancas, una sorta di “plasma freddo”, è una costante del fenomeno.

A volte é descritta come una polvere iridiscente o come una “latenza gassosa”. È particolarmente difficile per i testimoni descriverla.

Alcune frasi pronunciate in mia presenza da alcuni di loro, o in altri luoghi, in altri tempi, mi ritornano in memoria: tipo “non ero sotto la luce ma nella luce”-

“sul bordo della strada l’erba era bianca come se avesse nevicato”- “avevo l’impressione di essere all’interno di un tubo al neon”- “questa luce non aveva direzione,

non una fonte, essa illuminava ovunque allo stesso tempo”- “essa era sparsa di particelle dorate equidistanti tra loro ed immobili”

“all’interno della luce c’era come una specie di ronzio, come uno sciame di api” “l’aria è diventata luce!”:

Ho ricostituito sommariamente un raggio luminoso di tre metri di diametro. Disponevo per ciò di una parete nera opaca,

di uno spot a lente di Fresnel e dell’ossido di magnesio. Il raggio ottenuto, modesto artefatto rispetto ai tubi luminosi di Trancas, era conico, non troncato e molto corto.

L’esperienza fu tuttavia sufficiente a dare un’idea dell’aspetto fantastico del fenomeno originale, molto più impressionante di quanto lo si possa immaginare dalla semplice lettura degli eventi.

Un’ultima curiosità, si racconta che quando Steven Spielberg venne a conoscenza di questo celebre caso di avvistamento, maturò l’idea di realizzare

il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

Vi lasciamo ad un video dedicato a questo caso ufologico:

Fonte.

 

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