Crop Circle 2015: il simbolo di “Ankh” impresso in un campo di Hoeven, Olanda
Un nuovo pittogramma ha fatto la sua comparsa la notte del 3 Lulgio 2015 in un campo di frumento a poca distanza da centro abitato di Hoeven, Olanda.
A scoprire il crop circle è stato il ricercatore e contattista Robbert Van den Broeke.
Robbert si è recato nel campo dove è comparsa la formazione che simboleggia la chiave della vita, “Ankh”,
impronta che possiede un diametro di circa20 metri. A poca distanza dalla formazione ci sono altri due cerchi concentrici del diametro di circa 6 metri l’uno, ma il loro significa rimane un mistero.
Robbert insieme ad un suo amico ricercatore di crop circle, ha incontrato l’agricoltore, proprietario del campo,
il sig. Fons Lauwerrijsen, un contadino molto cordiale che ama il suo paese e che ha gentilmente concesso alle persone di accedere
nel crop circle attraverso le trim line, le famose linee di irrigazione del campo, lasciate dal trattore.
“Egli ha posto un contenitore di soldi, – dice Robbert – quindi tutti coloro che desiderano accedere al crop circle, devono cercare di premiare la sua ospitalità.”
“Ankh” La chiave della Vita
La Croce ansata , o Ankh, ebbe notevole importanza nell’antico Egitto come simbolo che ricordava il dono della vita e anche l’immortalità.
Il termine ankh significa “vita “ o anche “ chiave di Iside”o “chiave dei grandi misteri” e in genere questo significato acquista
un indiscutibile potere magico ed è sintomatico che i sacerdoti egizi in certi bassorilievi siano raffigurati nell’atto
di donare con l’Ankh l’energia vitale capace di concedere l’immortalità ai defunti.
Per questo la Croce Ansata ha un valore talismanico di indubbio valore.
L’ansa superiore, di forma circolare o ovale, possiamo assimilarla all’ouroboros (serpente che si morde la coda = eterna ciclicità della vita).
La Croce a forma di T è invece la condizione della morte (lo stato di trance nel quale gli eletti vengono a trovarsi prima di arrivare ai Grandi Misteri).
Nei tempi antichi veniva applicata nel punto del terzo occhio ai re e ai sacerdoti in segno di elevazione spirituale (il terzo occhio era aperto).
C’è una teoria che vede i Dei Egizi come esseri provenienti da un altro pianeta.
Qualsiasi cosa era, dalle varie opere egizie, sembra che gli Dei di questa chiave, appunto l’Ankh, se ne separavano difficilmente, oppure,
chi ha realizzato queste opere riteneva così importante il messaggio che trasmetteva di metterla nelle mani degli Dei.
Avrà pensato: vedendola nelle mani di un Dio, un occhio attento gli darà la giusta importanza.
Fatto sta che addirittura viene rappresentata in cima al pilastro Djed (Zed) con delle braccia, rivolta verso il simbolo del Sole, ovvero RA.
Quel cerchio, simbolo di Ra, quindi l’occhio di Ra, simboleggia pure quei sensi sconosciuti che permettono
di accedere a quella che viene definita “energia oscura” che pervade tutto l’Universo.
Attraverso Ankh, forse si può accedere in una dimensione spazio temporale differente dalla nostra?
Forse è la chiave di accesso ad uno Stargate, la Porta delle Stelle?
Fonte.