Nel 2022 ci sarà una “esplosione stellare” visibile dalla Terra. Per un’antica profezia è il “segno” della venuta del Messia
Un gruppo di astronomi guidati da Larry Molnar prevedono che in soli cinque anni, in particolare nel 2022,
ci sarà una grande esplosione stellare che sarà visibile dalla Terra senza l’utilizzo di alcun telescopio o strumento.
Nel cielo, tra cinque anni, una nuova stella superbrillante farà la sua comparsa.
Questo evento sarà dovuto grazie alla fusione di due stelle e sarà visibile dalla Terra:
“Per un’antica profezia è il segno della venuta del Messia”
Nel 2022 il cielo che tutti conosciamo cambierà: la collisione tra due stelle produrrà una “superstella”.
Sarà la prima volta nella storia che la creazione di una nuova stella sarà visibile ad occhio nudo:
un evento che secondo alcuni studiosi apparirebbe in un’antica profezia”.
Sarà quindi una esplosione stellare degna dei migliori film di fantascienza.
Questa volta accadrà davvero e potremo ammirare lo spettacolo anche a occhio nudo.
Nel 2022 infatti una stella binaria (due stelle che orbitano l’una attorno all’altra) si fonderà.
È quanto emerge da uno studio del prof. Larry Molnar del Calvin College e dei suoi studenti.
In collaborazione con i colleghi dell’Apache Point Observatory (Karen Kinemuchi)
e dell’Università del Wyoming (Henry Kobulnicky) essi hanno previsto una modifica del cielo notturno
che sarà visibile ad occhio nudo. Un evento eccezionale visto che per la prima volta è stato possibile prevederlo.
Il risultato ci lascerà tutti col naso all’insù visto che la collisione darà origine a una delle stelle più brillanti visibile in cielo dal nostro punto di vista.
Secondo lo studio, la stella binaria dopo la sua fusione aumenterà la sua luminosità di circa diecimila volte.
La stella sarà visibile nella costellazione del Cigno e sembrerà far parte della Croce del Nord.
La stella binaria che ci regalerà questo spettacolo si chiama CCI 9832227 e il suo studio da parte del prof. Molnar è iniziato nel 2013.
Osservandone i cambiamenti dal 2013 al 2014, Molnar ha ipotizzato i tempi dell’orbita dei successivi 15 anni,
presentando i primi risultati in occasione dell’incontro dell’American Astronomical Society.
Molnar e colleghi in questi anni continueranno ad osservare CCI 9.832.227 s
u tutta la gamma di lunghezze d’onda utilizzando il Very Large Array, l’Infrared Telescope Facility, e il veicolo spaziale XMM-Newton.
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