“La Canzone che apre le porte dell’Inferno” è stata suonata per la prima volta dopo 500 anni
“Il Giardino delle Delizie”, dipinto nel quale sono raffigurati il racconto biblico della creazione, il paradiso e l’inferno, è uno dei più intricati.
Nel dipinto, in un angolo remoto, appare un uomo sottoposto a tortura, il quale riporta sul suo ‘lato b’ una partitura musicale con una melodia.
La leggenda vuole che il brano abbia la capacità di aprire le porte dell’inferno. Incurante del rischio diabolico,
Amelia, una studentessa dell’Oklahoma Christian University, per la prima volta nella storia ha suonato la melodia riportata sulle natiche del dannato.
Come lei stesso spiega su Tumblr, con il nome utente ChaosControlled123, non è stato molto difficile suonare la melodia che, presumibilmente, è stata composta in chiave di DO, una scelta abbastanza comune per i canti composti nel 16° secolo.
“Lo scopo era quello di mettere in evidenza che ci sono effettivamente degli errori nella trascrizione delle note sul dipinto. In collaborazione con il dipartimento di musica del mio college stiamo cercando di ottenere una trascrizione più accurata”, scrive Amelia sul suo blog.
Hieronymus Bosch dipinse il suo capolavoro in tre parti tra il 1490 e il 1510, completandolo quando ormai aveva raggiunto l’età di cinquant’anni. Il Giardino delle Delizie è certamente la sua opera più famosa.
Gli storici dell’arte e i critici hanno ampiamente interpretato l’opera come un avvertimento sui pericoli delle tentazioni e del peccato in vita, ma nel corso dei secoli sono sorte altre interpretazioni stravaganti.
L’inferno, ad ogni modo, è uno dei soggetti preferiti da Bosch, il quale vi ha dedicato una serie di pitture. Nell’opera in oggetto, l’immagine dell’inferno è rappresentata come un’agghiacciante camera delle torture, dove gli esseri umani che hanno vissuto nella dissolutezza sono perseguitati dai demoni e divorati da animali mutanti che si nutrono di carne umana.
E’ interessante notare che alcune delle anime finite all’inferno, subiscono il supplizio della tortura venendo crocifisse su arpe e liuti, in modo che la musica degli inferi sia in opposizione con quella della Terra e certamente con quella Celestiale.
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