Anomalia termica nella Piramide di Cheope: forse strutture ignote mai osservate prima
L’ipotesi di Houdin era così ben suffragata da dati che il Ministro per le antichità egiziane, Mamdouh el-Damaty, aveva dato il via a vari tipi di ricerche: una addirittura utilizzando i muoni (particelle che si formano nell’atmosfera a causa del bombardamento dei raggi cosmici), un’altra utilizzando tecniche di termografia, ossia studiando l’impronta termica delle strutture.
Le ricerche con i muoni sono ancora in fase iniziale, ma le termografie, dopo sole due settimane di rilevamenti, hanno portato a risultati significativi, presentati dal Ministro come una “impressionante anomalia”.
Vi sarebbero a questo punto importanti indizi della presenza di cavità – stanze o cunicoli – finora ignote all’interno di alcune piramidi, tra cui la Piramide di Cheope. Una cavità all’interno di quest’ultima si trova a livello del basamento ed è rivolta verso oriente (est).
Analizzando l’esterno della Piramide i ricercatori hanno messo in luce un piccolo passaggio nel terreno che porterebbe proprio in prossimità del punto dov’è stata rilevata l’anomalia termica. Altre anomalie sono state rilevate anche nella parte superiore della Piramide, ma i dati su queste ultime sono ancora in fase di elaborazione.
La ricerca all’infrarosso permette di rilevare l’esistenza di una camera perché l’aria conservata al suo interno varia di temperatura (si raffredda e si riscalda) in modo diverso rispetto ai blocchi di pietra che la circondano.
L’aria, ad esempio, al tramonto si raffredda più lentamente rispetto alla pietra. Cercando la “firma termica” di queste variazioni sono state circoscritte delle zone che conterrebbero “masse d’aria finora sconosciute”.
Il ministero lo definisce ”un mistero” la scoperta e il governo egiziano ha invitato tutti gli egittologi a unirsi nella ricerca per collaborare su quelle che potrebbero essere scoperte eccezionali sull’origine del sito archeologico.
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