Il mistero di Nuku Hiva in Polinesia

POLINESIA, L’ENIGMA DELLE CREATURE DI PIETRA NELL’ISOLA DI NUKU HIVA

 
Temehea Tohua è la casa ancestrale di Vaekehu, l’ultima regina di Taiohae. Il sito si trova su Nuku Hiva, l’isola maggiore dell’arcipelago delle Isole Marchesi. Quest’isola è unica per le sue strane statue che secondo alcuni raffigurerebbero creature non terrestri. Sono in molti a voler svelare l’enigma delle sculture Temehea Tohua: sono il frutto della fervida immaginazione dei coloni polinesiani, oppure la testimonianza di un antico incontro ravvicinato?
 
 
Senza dubbio, il significato originale e lo scopo di una grande quantità di opere d’arte preistoriche sfugge alla nostra comprensione.
Spesso, quello che era stato considerato come il frutto dell’immaginazione di un antico artista si è poi rivelato essere un’accurata testimonianza di fatti storici.
Potrebbe essere anche il caso delle enigmatiche statue di Temehea Tohua?
Le sorprendenti statue si trovano sull’isola di Nuku Hiva, la più grande dell’arcipelago delle Marchesi, nella Polinesia francese.
Gli europei hanno raggiunto le Marchesi solo nell’ultimo decennio del 16° secolo, ma secondo alcuni studi recenti, i primi coloni sono giunti da Samoa circa 2 mila anni fa.
La leggenda vuole che ‘Ono, il dio della creazione, avesse promesso alla moglie di costruirle una casa in un solo giorno,
così egli raccolse della terra e creò l’isola di Nuku Hiva.
 
Interessante notare che il nome originario delle isole marchesi fosse “Te Fenua `Enata”, che nel dialetto meridionale significa “Terra degli Uomini”,
nome che secondo alcuni studiosi voleva segnare una differenza con la terra abitata dagli “stranieri”.
E, infatti, alcune statue presenti sull’isola di Nuku Hiva sembrano rappresentare esseri di un altro mondo!
Certamente, non presentano l’aspetto dei primi abitanti umani dell’isola. Alcune sculture mostrano esseri con teste sproporzionatamente grandi,
bocche spalancate e occhi enormi; in alcuni casi, è presente una bizzara miscellanea di tratti umani e alieni.
 
Gruppi di esseri sembrano indossare quello che agli occhi dei moderni sembra essere un casco.
È interessante notare che in tutte le rappresentazioni questi esseri mostrino un aspetto feroce.

La datazione delle statue è incerta. Alcuni studiosi pensano che possano risalire all’inizio del 2° millennio d.C., ma potrebbero essere molto più antiche.
Certamente, la loro origine e il loro significato restano un mistero irrisolto.
Perchè i nostri antenati hanno sentito la necessità di scolpire statue di esseri mostruosi con grandi occhi, teste allungate e altre caratteristiche terrificanti?
Chiunque essi rappresentino, gli esseri sembrano indossare un qualche tipo di abito, simile alle tute spaziali dei tempi moderni.
 
Sono rappresentazioni di antichi sacerdoti stranamente vestiti, di spiriti maligni da cui difendersi, oppure,
come sostengono i teorici degli Antichi Astronauti, la testimonianza di un contatto alieno avvenuto migliaia di anni fa?
Raffigurazioni simili a quelle dell’isola di Nuku Hiva sono presenti in tutto il mondo. Alcune di loro sono davvero sorprendenti,
come ad esempio le figurine di pietra degli Anunnaki scoperte in Iraq, i rettiloidi della Mesopotamia, oppure i Nomoli del Sierra Leone.
Dunque, le sculture di Nuku Hiva sono solo il frutto di una fantasia artistica con un semplice ruolo rituale?
Oppure, si tratta dell’ennesimo indizio che “qualcuno” potrebbe aver interagito con i nostri antenati alterando la normale evoluzione della specie umana?
 
Quello che è certo, è che nell’uno e nell’altro caso, le statue di Nuku Hiva non rappresentano esseri umani.
Fonte.

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