Scienziati di Harvard teorizzano che i Segnali Radio captati nello spazio provengono da “Dispositivi Alieni”
Ricordate il famoso segnale anomalo captato il 24 Agosto 2001? La traccia radio di una improvvisa e brevissima emissione ad alta energia,
durata appena 5 millisecondi (0,005 secondi), non era chiaro cosa l’avesse causata,
un lampo radio veloce che si ipotizzò all’inizio essere di natura terrestre.
Un’interferenza di qualche tipo che per un istante aveva falsato la rilevazione di un dato da parte dell’antenna.
Furono condotte numerose analisi che consentirono di escludere un’interferenza di origine terrestre:
il segnale era arrivato davvero dallo Spazio, ma la sua origine restava un mistero.
Anche se molti ricercatori all’epoca non ne erano consapevoli, con quelle prime ricerche stava nascendo
una nuova scienza dedicata allo studio dei fast radio burst (lampo radio veloce).
Il segnale radio proveniva da una galassia distante da noi tre miliardi di anni luce e potrebbe essere la chiave
per comprendere cause e funzionamento di queste improvvise emissioni di onde radio nel cosmo,
che durano pochissimi secondi e che vengono captate dai giganteschi radiotelescopi terrestri.
Dalla comprensione dei FRB dipende la nostra possibilità di capire meglio come funziona l’Universo,
come si formò miliardi di anni fa e come si è successivamente evoluto.
Gli esiti della scoperta, pubblicati da poco sulla rivista Nature e Astrophysical Journal Letters,
sono inoltre molto affascinanti: è un po’ come viaggiare nel tempo,
considerato che si occupano di eventi durati pochissimi istanti, misurati e giunti fino a noi dopo un viaggio nel Cosmo di 3 miliardi di anni.
Ora un team di scienziati dell’Università di Harvard, teorizzano che questi segnali radio provenienti dallo spazio
potrebbero essere la prova di una tecnologia avanzata oltre il nostro pianeta.
IMPULSI RADIO PROVENIENTI DA DISPOSITIVI ALIENI
Gli scienziati dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno proposto una curiosa teoria per spiegare
il misterioso fenomeno noto come la fast radio burst (lampo radio veloce).
Come riportato in un comunicato del centro di Astrofisica, i segnali spaziali potrebbero essere la prova di una tecnologia aliena avanzata.
In particolare, si ipotizza che questi impulsi radio veloci, sarebbero fuoriusciti dal pianeta alieno attraverso trasmettitori di dimensioni imponenti,
che alimentano le sonde interstellari in galassie lontane. Le sonde interstellari aliene fungono quindi da ripetitore dei segnali radio.
Come dichiara il fisico teorico Avi Loeb, “Gli impulsi radio veloci sono estremamente luminosi
a causa della loro breve durata e salgono a grandi distanze, e non si è ancora identificata una possibile fonte naturale con certezza”.
“È auspicabile contemplare e testare una origine artificiale di questi segnali”, ha aggiunto.
Avi Loeb e il suo co- autore Manasvi Lingam (Harvard University),
hanno esaminato la fattibilità della creazione di un trasmettitore radio abbastanza forte,
per essere rilevabile attraverso queste immense distanze.
Gli scienziati hanno scoperto che, se il trasmettitore è stato alimentato da energia solare,
la luce solare che cade su una superficie di un pianeta doppio rispetto alla Terra,
sarebbe sufficiente a generare l’energia necessaria. Un progetto di costruzione simile andrebbe oltre la nostra tecnologia.
Vi lasciamo al video:
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