NESSUNO È IN GRADO DI RISOLVERE L’ENIGMA DI UVB-76, LA STAZIONE RADIO RUSSA CHE TRASMETTE MESSAGGI IN CODICE DAL 1970
Poi, improvvisamente, il segnale cessa per far posto ad una voce fredda marcata da un forte accento russo che dice: “UVB-7-6”, prima di elencare una serie di parole e numeri in codice.
Altrettanto improvvisamente, la lettura del messaggio finisce e il ronzio riprende per qualche mese, fino a quando un nuovo messaggio non verrà trasmesso.
Gli scopritori dell’enigmatica trasmissione, conosciuta fin dal 1970, etichettano il fenomeno come “The Buzzer”, oppure “UVB-76”, e più recentemente come “MDZhB”. Tuttavia, il significato e il motivo della trasmissione rimangono un mistero.
Sono in molti ad aver avanzato teorie su UVB-76, ma nessuna di esse sembra poter dire qualcosa di definitivo sulla trasmissione. Alcuni pensano che sia una comunicazione in codice utilizzata dai militari, altri invece sostengono che possa trattarsi di un qualche esperimento atmosferico. Altri ancora pensano che sia uno strumento in grado di scatenare un attacco atomico.
Il segnale intermittente è trasmesso sulla frequenza di 4625 kHz e può essere ascoltato da chiunque, anche on-line, utilizzando uno dei flussi in streaming disponibili: collegatevi al sito dell’Università di Twente e inserite la frequenza di 4625 kHz:
Per anni la trasmissione sembrava provenire dalla città di Povarovo, vicino Mosca, ma a partire dal settembre 2010, la posizione risulta essere cambiata.
Ora, gli esperti ritengono che il segnale venga trasmesso dalla Russia Occidentale, nei pressi di Pskov.
Secondo il sito Number Stations, il segnale intermittente funziona come una sorta di centro di comunicazione all’interno del distretto militare occidentale della Russia, con lo scopo di inivare messaggi in codice alle diverse unità militari e ai loro avamposti.
“Sono venuto a conoscenza di UVB-76 tramite un video di youtube, e subito sono rimasto affascinato dal mistero” racconta Ryan Schaum, studente di ingegneria di Pittsburg che gestisce il sito Number Station. “Ma non sono in grado di decifrare i messaggi. Senza l’accesso al vocabolario, non c’è modo di decifrare cosa stanno trasmettendo”.
Nonostante chiunque possa ascoltare la stazione, nessuno è stato ancora in grado di decifrare il codice. Nel corso degli anni, il segnale intermittente non ha subito variazioni, e niente sembra indicare l’inizio imminente del segnale vocale.
Tutti i messaggi vocali, però, sono trasmessi nello stesso formato. Fino a quattro anni fa, i messaggi cominciavano con il codice “UVB-76” o “UZB-76”. Dal 2010, invece, l’incipit è stato cambiato con “MDZhB” (Zh dovrebbe essere una singola lettera dell’alfabeto cirillico).
I radioamatori hanno segnalato che alcuni codici sono stati ripetuti per mesi o anni, per motivi chiaramente sconosciuti. Il 26 gennaio 2011, l’operatore ha letto il codice “ILOTICIN 36 19 69 46”, il quale è stato ripetuto nei quattro mesi successivi.
Ad ogni modo, la frequenza dei messaggio vocali non è regolare. A volte passano mesi o anche anni tra un messaggio e l’altro. A volte, si verificano vicino ad eventi significativi.
Per esempio, il 18 marzo 2014, 24 ore dopo che la Crimea aveva votato per l’adesione alla Federazione Russa, l’operatore lesse: “Terrakota. Mikhail Dimitri Zhenya Boris. MDZhB. Mikhail Dmitri Zhenya Boris. 81 26 T-E-R-R-A-K-O-T-A”.
Sul conto di UVB-76 non mancano teorie alternative più radicali. Alcuni ipotizzano che la trasmissione faccia parte di una rete di comunicazione segreta utilizzata dall’intelligence russa per comunicare sia con i militari che con le spie sparse in tutto il mondo.
Altri pensano che sia un vecchio interruttore sovietico collegato all’arsenale nucleare nell’ovest della Russia: se il ronzio intermittente si fermasse, scatenerebbe un attacco nucleare automatico! In realtà, il cicalino si è già fermato nel 2010 per poi essere ritrasmesso da un’altra posizione geografica.
Non mancano le interpretazioni più esotiche: dal radio faro per la navigazione degli UFO al segnale in grado di controllare e riprogrammare la nostra mente.
“In passato si diceva che si trattava di una stazione di controllo remoto appartenente alla centrale nucleare di Chernobyl”, racconta Ary Boender, curatore del sito Numbers Oddities. “Sono tutte speculazioni prive di fondamento. Sono convinto che la trasmissione sia di origine militare, come altre stazioni simili presenti in Cina e Stati Uniti”. Questo tipo di comunicazione, infatti, sembra essere molto utile in quanto non richiede l’utilizzo di satelliti.
Comunque, nonostante tutte le teorie e le rassicurazioni, una cosa rimane certa: il significato dei messaggi trasmessi da UVB-76 rimane un mistero e nessuno sembra in grado di decifrarne il codice.
Così, mentre si ragiona sulla sua origine, la posizione e la storia, il vero scopo dei messaggi cifrati rimane sconosciuto. Al momento, non ci sono elementi sufficienti per stabilire se davvero si tratti di una trasmissione militare, un conto alla rovescia o semplicemente una bufala.
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