Ipotesi del tempo fantasma, siamo ancora nel 18° Secolo

Secondo “L’Ipotesi del Tempo Fantasma”, siamo ancora nel 18° secolo!

L’ipotesi del Tempo Fantasma è una teoria revisionista della cronologia storica ufficiale formulata tra il 1980 e il 1990 dallo storico tedesco Heribert Illig.
Secondo l’ipotesi del ricercatori, alcuni periodi della storia passata, in particolare quella europea durante il Medioevo (614-911 d.C.) non si sono affatto verificati,
oppure si è volutamente datarli erroneamente. Dunque, tre secoli sarebbero stati inventati di sana pianta: ragion per cui, saremmo, in realtà, nel 1717!
 

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Se fosse vero, non sarebbe semplicemente una cospirazione, ma la madre di tutte le cospirazioni: un vero e proprio complotto temporale: ben 297 anni di storia, quelli tra il 614 e il 911, non sarebbero mai avvenuti e quindi deliberatamente inventati o volutamente datati in maniera erronea.

Questa teoria, conosciuta come Ipotesi del Tempo Fantasma, è stata formulata da tre studiosi in tempi diversi: Hans-Ulrich Niemitz, ingegnere ed ex direttore del Centro di Storia della Tecnologia di Berlino (1946-2010), lo storico tedesco Heribert Illig (nato nel 1947), e Anatolij Timofeevi? Fomenko, matematico, fisico e professore all’Università statale di Mosca (nato nel 1954).

Nell’introduzione al suo articolo The Phantom Time Hypothesis”, il dottor Hans-Ulrich Niemitz chiede ai suoi lettori di essere pazienti, benevoli e aperti a idee radicalmente nuove, dato che le sue affermazioni sono tutt’altro che convenzionali.

Le tesi fondamentali esposte nel suo articolo sono tre: 1) centinaia di anni fa, il nostro calendario è stato manipolato aggiungendovi 297 anni che non si sono mai verificati; 2) quindi, oggi non siamo nel 2014, ma nel 1717; 3) i fautori di questa ipotesi non sono degli eccentrici.

La Teoria del Tempo Fantasma suggerisce che il Medioevo (614-911 d.C.) non è mai avvenuto, ma che questo periodo è stato aggiunto al calendario molto tempo fa, per caso, o per errata interpretazione dei documenti, o per falsificazione deliberata da cospiratori del tempo.

Ciò significa che tutti gli eventi attribuiti a questi tre secoli appartengono ad altri periodi, o che si siano verificati nello stesso momento, o che sono stati inventati di sana pianta. Ma che prove ci sono a sostegno di queste affermazioni?

Sembrerebbe che gli storici siano afflitti da una quantità significativa di documenti falsificati in età medievale: questo è stato, infatti, il tema di un convegno archeologico tenutosi a Monaco nel 1986. Nel suo intervento, Horst Fuhrmann, presidente di Monumenta Germaniae Historica, ha spiegato come alcuni documenti siano stati falsificati durante il Medioevo, creando eventi datati centinaia di anni prima, entrando poi nella cronologia storica ufficiale.

Questo implicava che chiunque abbia prodotto le falsificazioni, aveva voluto molto abilmente anticipare il futuro, oppure introdurre qualche discrepanza nelle date.

Tanto è bastato per suscitare la curiosità di Heribert Illig (nella foto), diventato uno dei principali sostenitori della teoria. Illig si è chiesto perchè qualcuno avrebbe dovuto falsificare documenti centinaia di anni prima che potessero diventare utili. Così, lui, insieme al suo gruppo, ha esaminato altri falsi dei secoli precedenti.

La ricerca li ha portati a indagare sull’origine del calendario gregoriano, introdotto da papa Gregorio XIII nel 1582 e che ancora oggi utilizziamo. Il calendario gregoriano fu progettato per sostituire il calendario giuliano (45 a.C.), per correggere una differenza di dieci giorni causata dal fatto che l’anno Giuliano è 10,8 minuti più lungo.

Ma, secondo i calcoli matematici di Illig, l’accumulo dei dieci giorni si sarebbe realizzato solo dopo 1257 anni e non dopo 16° secoli. Sulla base di questi calcoli, il ricercatore suggerisce che il calendario sia stato riavviato, introducendo 297 anni di storia mai avvenuti, o riformulati cronologicamente. La conclusione più sconcertante di Illig è che la dinastia carolingia non sia mai esistita e che Carlo Magno sia un personaggio di fantasia!

Per sostenere ulteriormente la sua ipotesi, Illig sottolinea la scarsità di prove archeologiche attendibili databili al periodo tra il 614 e il 911 d.C., l’eccessiva dipendenza degli storici medievali dalle fonti scritte e la presenza di architettura romanica nell’Europa occidentale del X secolo.

Tuttavia, la comunità scientifica ha proposto diversi metodi di datazione che sembrerebbero contraddire l’ipotesi di Illig. Innanzitutto, le osservazioni astronomiche antiche concordano nelle datazioni, come gli avvistamenti della cometa di Halley.

Inoltre, per quanto riguarda la riforma gregoriana, l’intento non era quello di portare il calendario in linea con quello giuliano, come era stato concepito nel 45 a.C., ma come era nel 325 d.C., anno del Concilio di Nicea, nel quale era stato stabilito il criterio per la data della Domenica di Pasqua, fissando l’equinozio di primavera al 20 marzo del calendario giuliano.

Nel 1582, l’equinozio di primavera cadeva il 10 marzo del calendario giuliano, ma la Pasqua era ancora calcolata sull’equinozio nominale del 20 marzo. C’era, dunque, una discrepanza tra le osservazioni astronomiche e la data nominale del calendario giuliano. I “tre secoli mancanti” di Illig corrispondono quindi ai 369 anni tra l’istituzione del calendario giuliano nel 45 a.C. e la fissazione della Pasqua nel Concilio di Nicea del 325 d.C.

La nuova cronologia

Nonostante la difesa della cronologia ufficiale da parte della comunità scientifica, un altro ricercatore ha proposto una teoria simile in maniera indipendente. Anatolij Timofeevi? Fomenko, matematico, fisico e scienziato russo, professore all’Università statale di Mosca. Come matematico si occupa di topologia, è membro dell’Accademia Russa delle Scienze ed è autore di 180 pubblicazioni scientifiche, 26 monografie e libri di testo.

È noto per essere autore della teoria conosciuta come Nuova Cronologia, secondo la quale tutti gli avvenimenti storici della storia del mondo sarebbero avvenuti in tempi diversi da quelli comunemente riconosciuti.

La teoria di Anatolij Fomenko vuole che la cronologia tradizionale consista in realtà di quattro copie della “vera” cronologia (ciò che è veramente accaduto) che si sovrappongono, spostate indietro nel tempo di intervalli significativi (da 300 a 2000 anni), con alcune revisioni.

Tutti gli eventi e i personaggi convenzionalmente datati prima dell’XI secolo sono o fittizi, o più comunemente rappresentanti “immagini riflesse fantasma” di eventi e personaggi medievali, trasportati da errori intenzionali o errate datazioni accidentali di documenti storici.

La nuova cronologia è radicalmente più corta della cronologia convenzionale, perché tutta la storia dell’Antico Egitto, quella della Grecia antica e la storia romana vengono comprese nel Medioevo, e l’Alto medioevo viene eliminato. Secondo Fomenko, la storia dell’umanità risale solo fino all’anno 800, visto che non avremmo a suo dire quasi informazioni sugli eventi fra l’800 ed il 1000, e la maggior parte degli eventi storici che conosciamo sarebbero avvenuti tra il 1000 ed il 1500.

Dunque, i nostri antenati erano tutti dei gran bugiardi? Oppure l’Ipotesi del Tempo Fantasma è solo il parto di menti pseudoscientifiche particolarmente fervide? È possibile che la figura di Carlo Magno, ricca di aneddoti leggendari, sia simile a quella che ci ha tramandato la figura di Re Artù?

Esistono migliaia di falsi riconosciuti prodotti nel Medioevo: testamenti, testi di storia, cronache, ecc… Come riconoscere i documenti veritieri da quelli fittizi? Inoltre, l’alfabetizzazione non era molto diffusa. Dato che la maggior parte delle persone non era in grado di leggere o scrivere, come potevano verificare i fatti registrati nei documenti ufficiali. E visto che non vi erano organi di informazione real-time, di quali eventi storici la popolazione medievale era realmente al corrente?

In realtà, come rivela un articolo della BBC, le confutazioni sull’Ipotesi del Tempo Fantasma non sono molto approfondite, essendo nella maggior parte dei casi commenti sprezzanti e indignati. È difficile, infatti, trovare testi accessibile che spigano in dettaglio perché è improbabile che tale teoria possa essere verosimile.

Ad ogni modo, staremo a vedere se gli studiosi tenteranno di revisionare l’intera cronologia che abbiamo studiato sui banchi di scuola, oppure continueranno a difenderla strenuamente “a prescindere”! L’unica riflessione che sembra suggerire questa teoria è che anche la cultura, se ci fosse ancora bisogno di conferme, può diventare uno strumento di controllo e di potere.

Fonte.

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