Professor W. A. Tiller: siamo esseri spirituali rivestiti di un bio-corpo
Professore emerito di Scienza e Ingegneria dei Materiali presso la Stanford University, Tiller si è guadagnato la sua reputazione accademica per il suo lavoro scientifico nel campo della cristallizzazione.
Ma le sue riflessioni più intriganti fanno riferimento a idee che vanno molto al di là delle teorie scientifiche convenzionali sulla natura della coscienza umana: egli ipotizza l’esistenza di energie sottili che vanno al di là delle quattro forze fondamentali, le quali lavorano in concerto con la coscienza umana.
Tiller, le cui idee sono contenute sul sito web della sua fondazione http://tillerfoundation.com/, è convinto che la nostra mente e le nostre emozioni possono evolvere al punto tale da poter influenzare la nostra vita quotidiana, fino a modificare fisicamente la realtà. Certamente, si tratta di idee che affondano nella teoria quantistica della realtà, una vera e propria sfida per la comunità scientifica ortodossa.
I pensieri possono cambiare la realtà?
Tiller considera noi esseri umani come esseri spirituali rivestiti di un bio-corpo e con enormi poteri di cui non siamo consapevoli. Il professore ritiene che la nostra coscienza sia un sottoprodotto che viene a generarsi quando lo spirito entra nella materia densa.
Tiller, il quale ha trascorso ben 34 anni nel mondo accademico dopo essere stato per nove anni fisico consultivo presso i Laboratori di Ricerca Westinghouse, ha pubblicato oltre 250 lavori scientifici convenzionali e numerosi brevetti. Parallelamente, da oltre 30 anni, ha condotto un rigorosissimo studio sperimentale e teorico nel campo della psicoenergia, materia che probabilmente diventerà parte della fisica di domani.
Il professor Tiller non dice che la scienza classica sia sbagliata, ma semplicemente che è troppo limitata per spiegare la complessità del reale. Ad esempio, la nostra comprensione della coscienza è limitata perchè l’attuale paradigma è legato essenzialmente alla prospettiva dello spazio-tempo.
“Non puoi usare li spazio-tempo come quadro di riferimento per comprendere la coscienza”, spiega Tiller. “Bisogna espandere i sistemi di riferimento in modo da poter cominciare a vedere cosa significhi e come questa interagisce con la realtà fisica grossolana”.
“La nostra coscienza interagisce con la realtà attraverso il nostro bio-corpo: la nostra natura spirituale si esprime così su più livelli: fisico, emotivo, mentale”, continua Tiller. “Veniamo al mondo inseriti in questo mega contenitore fisico chiamato Universo, per crescere in coerenza, sviluppare i nostri doni e diventare che che abbiamo intenzione di diventare”.
“L’Universo è la scuola in cui impariamo ad esprimere il nostro libero arbitrio, facendo delle scelte e ad accettare le conseguenze di quelle scelte che partecipano alla creazione del nostro futuro vicino e lontano, e guarire i danni collaterali conseguenti a tali scelte”, dice ancora il professore. “Per essere in grado di esplorare i nostri pieni poteri, dobbiamo prima capire chi e cosa siamo”.
E’ chiaro che per Tiller siamo molto più che carne e sangue. “Siamo tutti spiriti che vivono un’esperienza fisica. Siamo il prodotto dei nostri pensieri, atteggiamenti e azioni vissute in questo enorme simulatore che è l’Universo”, dice Tiller. “In questo simulatore siamo mortali dal punto di vista corporeo, ma essenzialmente indistruttibili dal punto di vista della coscienza”.
Per realizzare se stessi in questa vita, e quindi influenzare la nostra realtà fisica, dobbiamo prima trovare uno scopo nella vita. “Bisogna dare un senso alla vita”, dice Tiller. “Bisogna essere sisposti a sospendere il giudizio, essere individui aperti e imparare il più possibile su se stessi, sugli altri e sul mondo. Con la meditazione è possibile spingersi ad esplorare la proprie interiorità”.
La scienza psicoenergetica inaugurata da Tiller, assumendo le idee della Teoria Quantistica, afferma essenzialmente che la coscienza umana e la realtà fisica si influenzano reciprocamente, e il fine della vita fisica è quello di imparare a conoscere se stessi, gli altri e il mondo. La ricerca del professor Tiller è riassunta da lui stesso con un pensiero del Buddha: “Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato”.